Più che un festival, una festa del cinema italiano. Con proiezioni, incontri, spazi dedicati ai cortometraggi e all’animazione, attenzione per i nuovi autori, appuntamenti per i più piccoli. E l’opportunità di ascoltare dal vivo personaggi come Toni Servillo, Matteo Garrone, Pappi Corsicato, oltre a Marina Massironi, che terrà un workshop sulla recitazione. Tutto questo è “Il cinema italiano visto da Milano”, una rassegna al via il 5 aprile che permette anche di scoprire alcuni luoghi “di culto” per chi ama il cinema a Milano, come la Cineteca di Porta Venezia, rifugio di chi non si accontenta di ciò che passa il convento della prima visione (un convento i cui cuochi non brillano certo di fantasia, anche per colpa dei commensali). O il Museo del Cinema di viale Zara, piccolo luna park per adolescenti non oltre i 90 anni. Il festival, dunque: innanzitutto, tanti film. Potete vedere o rivedere Reality di Garrone e Bella addormentata di Bellocchio, E’ stato il figlio di Ciprì e Un giorno speciale di Francesca Comencini, il Pinocchio di D’Alò e Il comandante e la cicogna di Soldini. Ma anche titoli più di nicchia, come lo splendido L’intervallo, di Di Costanzo, uno dei migliori debutti da diversi anni o L’ultimo pastore, di Bonfanti, storia vera dell’ultimo pastore nomade in Lombardia, già un piccolo cult. Molte di queste proiezioni saranno commentate dai registi, dai produttori o dagli attori. Accadrà, ad esempio, il 12 aprile, per l’anteprima milanese de Il gemello, di Marra (regista di Tornando a casa e del documentario sui tifosi del Napoli EAM-Estranei alla massa), invitato alla serata.
Ma c’è spazio anche per progetti video realizzati in carcere (non solo italiani in questo caso), documentari, presentazioni di libri e la proiezione di cinque film in concorso (quattro sono di esordienti) che, spesso, in prima visione non arrivano. Non per cattiva qualità.
Qui trovate orari e indicazioni. Il festival si conclude il 14 aprile. Non si entra senza curiosità. Buone visioni.
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Una scena di “E’ stato il figlio”, di Ciprì